tabula rasa
Kazumi Kurihara
  
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"Celui qui profondemènt m’blesse, plus profondemènt m’anime "
“最と深くわれを傷つけるは、最と深くわれを愛する人”
2002
woolen yarn,wood, 40X40 cm

"across the cross"


“A volte proprio l'opera d'arte che fa scandalo è atto di fede: quando Andres Serrano immerge un crocifisso nel sangue e nell'urina (Piss Christ, 1987) ricavandone un'immagine fotografica esteticamente straordinaria, si richiama al mistero cristiano dell'incarnazione che illumina il martirio, infatti i fluidi corporali si iscrivono nell'assunzione piena della natura umana da parte del Cristo e nella ragione stessa del suo sacrificio. A dispetto delle polemiche suscitate, l'opera con la sua tinta incandescente sembra voler riaffermare l'attualità bruciante del Vangelo.

Un Cristo interamente composto di sigarette è invece l'interpretazione scorata, apparentemente blasfema, del dogma di Sarah Lucas (Christ You Know It Ain't Easy, 2003) che mette a confronto le pene del Cristo in croce e le pene dell'uomo inchiodato nella fragilità del proprio corpo di cenere, le cui vie di fuga sono illusorie come la sigaretta, in un tempo dove il mito dell'effimero usa-e-getta sembra avere scalzato la speranza della vita eterna.
Più recentemente nella città di Pulheim, un villaggio a nord ovest di Colonia, in Germania, si è vista un'installazione alquanto provocatoria interpretata dai media come una crocifissione: una donna vestita di bianco e distesa, come se si trovasse sul letto di morte, con la schiena rivolta verso il pubblico, all’interno di una cassa di legno inchiodata alla parete esterna di una ex sinagoga, oggi chiesa cattolica. Secondo l'autore Maurizio Cattelan, l'opera intendeva esprimere “la disperata lotta della religione e della storia contro il potere della morte”. Lo sguardo è profano, ma in verità non profanatore, poiché la Passione riguarda l'intera umanità, uomini e donne. E, d'altra parte, il tema continuamente visitato e rivisitato dagli artisti, come se vi si riconoscesse la capacità suprema di condensare in una sola immagine la sofferenza, l'ingiustizia, la speranza di resistere e andare oltre, viene oggi riproposto più nel suo valore umano che nel suo esatto significato religioso. Empatia e identificazione: come uno specchio in cui l'artista esprime la propria ferita e la propria domanda, combinando insieme sacro e profano.
Così Adrian Paci, nell'opera presente in questa mostra a Trapani, mette in scena la propria passione di emigrato alla ricerca di una nuova dimora, mostrandosi con un tetto ribaltato sulle spalle mentre si trascina a terra, come in una stazione della Via Crucis. Il tetto è quello convenzionale, a due spioventi, lo stesso che viene in mente subito quando si pensa alla casa e che ogni bambino disegna, ma poggia sulla schiena al contrario come un paio d'ali, diventando un segno dell'andare erratico invece di una copertura protettiva. E pesa come una croce sul corpo nudo, come quello di Cristo o di un lottatore, conferendo all'immagine un'aura senza tempo, sacrale forse, sacrificale certamente.

Una dimensione narrativa, che l'arte attuale ha recuperato negli ultimi anni, affianca così linguaggi più concettuali che ridisegnano icasticamente il simbolo, testimoniando la presenza e le epifanie di un segno che appartiene alla memoria collettiva, oltre che alla devozione. I materiali spesso inusuali di alcune delle opere esposte indicano come oggi, dalle faglie delle nostre percezioni e dalla disillusione, possa attestarsi la ricerca di una dimensione trascendente “dentro” le cose che ci circondano. Ma, se per gli artisti d'occidente resta il problema del confronto con il pathos della tradizione iconografica, sorprende la libera sensibilità con cui il tema è riletto dagli artisti d'oriente spesso andando al cuore del messaggio: “Colui che più profondamente mi ferisce, più profondamente mi ama” si intitola, ad esempio, il lavoro molto sensoriale di Kazumi Kurihara, sospeso tra bi- e tridimensionalità. Una croce chiara di fili di lana che sgorgano fuori dalla trama di stoffa come un cespuglio d'erba, offrendosi al tatto più che alla vista, cioè a un contatto in primo luogo fisico e senza mediazioni mentali, e porgendo calore, morbidezza, conforto come un cuscino domestico senza pretese, un uccello dalle piume arruffate ad ali aperte, un artigianale messaggio d'amore che sta per spiccare il volo. Soffice icona della resurrezione che morbidamente rovescia l'imperativo del Noli me tangere”.


Eva di Stefano
(Stotia dell'Arte Contemporanea, Facolta' di Lettere dell'Universita' di Palermo)

Questo testo è l’estratto del testo critico per il catalogo della mostra (across the cross, Liber arts,2009) , ed  è stato pubblicato nel 30 marzo 2009 sul sito web; http://www.marsala.it

"across the cross"


時に芸術作品は信仰をテーマにスキャンダルを巻き起こす。例えばアンドレ・セラーノ(Andrei Serrano)が十字架を血と尿に漬けた作品を発表した時、殉教へと導かれたキリスト教の受肉の神秘が再び途方もなく美しい写真映像となって映し出された出来事(Piss Christ, 1987)を例にとるとしよう。肉体の中の流動体は、キリストの身体から人間の気質の満ちる受容の中へまた受難を受けたキリスト自身の理の中へと脈々と流れ込んでいく。そして議論への挑発の侮りに対しまるで福恩書の現代的意義の再確言の要求を望むかのごとくこの作品は白光熱を発光するような色調を放っているのだ。

サラ・ルーカス(Sarah Lucas)の作品、全身がタバコで出来たキリストの磔像(Chist You Know It Ain’t Easy, 2003) は、一見すると冒涜的にも解釈しかねるが、彼女の解釈はタバコをメタファーとして逃走への道は幻想であるという十字架上のキリストの苦悩が、灰の身体の脆さを所有する釘を打ちつけられた人間の苦悩とに対比されており、永遠の生への希望を露出させるかのようなはかない神話がある時間の中で語られ - 投影されると云った厳格な抑制の基に築かれている。

また最近では、ドイツのケルン地方北西の街プルハムで十字架上のキリストの像を彷彿させる挑発的な作品が発表された。この作品は、旧シナゴーグ、現在ではカトリック教会となっている建物の外壁に打ちつけられた木箱状のベットの上で白い服を身につけ、公衆に背を向けながらまるで死んでるように身体を横たえた一人の女性のインスタレーションで少なからずメディアを騒がした。作者であるマウリツィオ・カテラン(Maurizio Cattelan) 曰く、この作品は“権力による死に対する宗教と歴史の絶望的な闘争”を表現の意図としている。世俗的な視点であるが、受難が男と女そして人間の内面との関連であるとするなればそれは決して冒涜者としての態度ではないことが事実なのである。このテーマに関しては多くのアーティストによって繰り返し表現がなされてきた。今日に至っては、まるで苦難、非道、希望への執着、限界を超えることへのイメージを一つに凝縮する崇高なる能力を再認識するかのような厳密な宗教的意義よりももっと人間的価値事体の中にその問題が問われている。それゆえ感情移入と存在証明は、神聖と冒涜の共存を変化させながら精神の傷と請願を表現するこのアーティストの思考の鏡なのである。

トラパニで開催されているこの展覧会に出品されているアドリアン・パーチ(Adrian Paci)の作品では、キリストの受難を表す十字架の道の留の場面を思い起こさせる両肩にさかさまになった屋根を担ぎながら地面を這うように歩き新たなる移住地を求めさすらう受難のシーンが表現されている。私達が家をイメージする時に直ぐに思い浮かぶのは子供が描くような二つに分れた勾配の屋根であるが、この作品では、その屋根は保護の為の覆いとしてではなく、放浪を象徴する二つの羽のように逆さまになり、男の背中にもたれかけられている。キリストもしくは闘士が体験した、おそらく神聖、そして疑いなく時を越え犠牲のイメージを寄与する裸の身体にのしかかる十字架に似た重みである。今日のアートにおいて、特にここ数年の間で再回復に至ったこのような物語性からのアプローチは、信仰を超えて共有の記憶の中に所有する表象の存在と顕現を示しながら、象徴を図像として再描写していくというコンセプチャルな表現方法をとっている。今回、展示された作品群の素材は、私達の知覚の断層、覚醒の視点から見ても現代を象徴するように時に無用な物質でありながら、私達の世界を取り囲む物事の“内部”にある超越的な次元への探求を明示していく。

西洋のアーティスト達がこのような伝統的なイコノグラフィーとの問題に対局しているのに対し、東洋のアーティスト達が問いの確信に迫りながらこのテーマを自由な感性を持って扱っていることは驚くべきことでもある。例えば、“最と深くわれを傷つけるは、最と深くわれを愛する人。”と題された2-3次元の間にあるとても感覚的な栗原和美(Kazumi Kurihara)の作品を見てみよう。草の茂みに似た生地の緯糸から流出する毛糸で出来た淡い十字架は、視覚より触覚に訴える。つまり、最初の接触は精神的な瞑想よりも物質的なものであり、それは、何のてらいもなく暖かさや柔らかさを提供するクッション、もしくは羽根をもつれさしながらその羽を広げた鳥、または飛躍を行う為の愛の手仕事的なメーセージである。そこでは、蘇生の柔らかなるイコンは私に触れる我々の君臨性をその柔軟性をもって逆転させるかのようである。

エヴァ ディステファノ (Eva di Stefano)
(イタリア国立パレルモ大学、現代美術史教授)

(翻訳:栗原和美)

このテキストは、展覧会カタログ (across the cross, Liber arts,2009)からの抜粋。2009年3月30日、http://www.marsala.it にて公開



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