tabula rasa
Kazumi Kurihara
 
        back

2011
Veduta della mostra personale di "Opacità dell’immediato"

2011 個展 “即時の曖昧さ”  展示風景

 


La nostra immaginazione evoca un’ immagine astratta del nostro intelletto, è una ri-presentazione delle cose, e si esprime in un presente passato quasi come un mito  dal punto di vista del tempo assoluto  in rapporto tra l’oblio e la memoria (Mnemosyne) è molto ambiguo e vago. L’immaginazione inganna il nostro sensibile, sotto legge di opacità, ossia in Spinoza l’immaginazione non è rappresentativa degli oggetti esteriori  anche se non presenta un modo adeguato il soggetto tra determinato corpo e l’immagine, dove, non è dentro di noi ma tra noi, tra i corpi. Le opere d’arte ormai non soggiacciano più nella mimesi, l’arte rende le cose invisibili, immemori della loro originale dimensione.  Kazumi Kurihara in questa mostra affronta una riflessione sui temi della Opacità dell’immediato, al di là della visibilità e della memoria, in  rinnovato  slancio, il dialogo tra la sua opera e l'esterno della stessa, creando un'analogia d'identità tra due rapporti. In un certo senso il contrario della somiglianza, nell’analogia è lo strumento che permette il confronto di questi rapporti, in particolar modo se visti in progressione e sottolineando l’importanza delle relazioni, che sono le realtà più vere; grazie alle analogie il suo pensiero si concretizza e tende a tradursi in immagini: il panorama di oggetti assenti dal loro ruolo "quotidiano" in un contrappunto tra il livore delle livree bianche con i codici appartenenti all’opaco dell’immediato, che è per eccellenza il luogo dell’incertezza e della visione eidetica: figura inizialmente dell’impossibilità,  si carica progressivamente di tutti i valori di pienezza che suscita il paradosso della vita contemplativa. Metonimia e ossimoro, «questa continua oscillazione tra un tutto compiuto e le sue parti, o tra due poli dialetticamente fusi» , costituiscono l’essenza della “scrittura” dell’opera di Kazumi,che sospende il mistero dell’esistenza in questa tensione che inaugura il difficile incontro dei contrari, della presenza e dell’assenza, come modi fondamentali dell’essere. Sottolineando il rapporto antinomico dei due elementi: il visibile e l'antimateria, ma anche la possibilità del suo superamento nella freschezza dell'immediato, opaco. Le opere  di Kazumi Kurihara oggi presentate sono realizzate con tecnica mista (acrilico, collage e medium tessile) sia sulla pittura e sia sulla installazione,  per stagliare una linea netta di  una nuova dimensione che in divenire è  la  negazione dell’antitesi, riunione dei contrari riconciliati in un colore assente ma sintesi di luce, un suono bianco, chiamato tale per analogia con il colore bianco che contiene tutte le frequenze visibili.

 back        
      copyright tabula rasa 2011 | all right reserved